Steven Bernstein alle prese con Nino Rota

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Steven Bernstein, foto di Alan Nahigian

 

Steven Bernstein, foto di Alan Nahigian
Steven Bernstein, foto di Alan Nahigian

Da un ‘guastatore’ come Steven Bernstein alle prese con le musiche felliniane di Nino Rota, col loro carico di magie circensi, marce esilaranti, progressioni ritmiche dalla spinta centrifuga, ci si può aspettare qualcosa di irresistibilmente radicale come quando, ormai tre decenni addietro, John Zorn affrontò da par suo l’altro mostro sacro della musica cinematografica made in Italy, Ennio Morricone. In questa sarabanda tra La dolce vita e 8½, Amarcord e La strada, passando per il diabolico incedere di Toby Dammit, la sulfurea slide trumpet di Bernstein darà voce allo spirito più irrequieto ed eccitante della scena downtown newyorkese.

Nato nel 1961, e formatosi con un approccio tradizionale alla tromba che ancora oggi si nota nel suo timbro, Steven Bernstein ha vissuto la musica nella maniera più eclettica e dinamica: dai Lounge Lizards di John Lurie alla colonna sonora di Kansas City di Robert Altman, da Aretha Franklin, Lou Reed e Sting a Roswell Rudd, Sam Rivers e Don Byron.

In tutto questo peregrinare tra gli stili, i Sexmob sono, dagli anni Novanta, una band tagliata su misura per far risaltare l’ironica, istrionica, fantasmagorica slide trumpet di Steven Bernstein. Nella loro ormai lunga storia i Sexmob hanno omaggiato (‘oltraggiato’?) le musiche di Prince, Sly Stone, Duke Ellington, i Beatles, i Grateful Dead e gli Smashing Pumpkins, senza tralasciare il ‘canzoniere’ di James Bond. Tutto ciò conferendo un’impronta strumentale sexy e conturbante alle imprevedibili scelte di repertorio. Nelle esibizioni live del quartetto può succedere di tutto: nella scaletta musicale possono spuntare Strauss come Britney Spears, ma state certi che le esecuzioni non saranno mai meno che irriverenti e spiazzanti. Nonostante lo spirito anticonvenzionale della loro musica, i Sexmob sono stati riveriti anche dal grande establishment dello spettacolo, ricevendo una nomination ai Grammy Awards (miglior disco di jazz contemporaneo per Sexotica).

22 marzo, Lugo, Crossroads, Teatro Rossini, ore 21, info: 0544 405666, crossroads-it.org