Abbiamo già affrontato l’argomento plastica, sogno-incubo dell’era moderna anche in campo agricolo. Chiunque si occupi di giardinaggio ha a che fare con molti oggetti di plastica, in primis vasi e sottovasi. I vasi di terracotta sono effettivamente più costosi, più pesanti e più fragili, ma anche più naturali e pregiati: sono consigliabili per le piante che stanno fuori tutto l’anno, e per quelle che non necessitano di frequenti rinvasi. D’altro canto, spesso buttiamo via dei contenitori che possono essere riutilizzati come vasi, o con altre funzioni, riducendo così non solo la mole di rifiuti che produciamo, ma anche la necessità di comprare nuovi oggetti: vorrei per l’appunto dare alcuni suggerimenti in proposito.
I vasetti di yogurt, i contenitori per le uova e i bicchieri usaegetta sono dei vasini perfetti per le semine protette. Si bucano sul fondo con un punteruolo (eventualmente riscaldato su una fiamma), si riempiono di terriccio, e si mette un seme per vasino. Permettono di risparmiare terriccio e facilitano le operazioni di trapianto.
Con i sacchi del terriccio e le cassette nere da ortofrutta si fanno dei semenzai di piccole dimensioni, leggeri e comodi da trasportare: con i sacchi, aperti con le forbici in modo da avere dei fogli rettangolari, si foderano accuratamente le cassette, anche sui bordi, lasciando il lato nero dei sacchi verso l’interno. Si riempiono con un primo strato di 1 cm di sabbia e un secondo strato di terriccio e terra, spesso almeno 15 cm. poi si procede alla semina. Con un foglio di cellophane trasparente poco più grande della cassetta, legato al bordo, si protegge la semina dal freddo; questa protezione va rimossa quando le giovani piantine arrivano a toccarla.
I sacchi di cellophane servono per incappucciare i singoli vasi a mo’ di mini serra; anche dalle bottiglie di pet da 5, 8 e più litri si ricavano delle mini serre, per le piante seminate in pieno campo: conficcate nel terreno e fissate con qualche bastoncino, proteggono zucche e zucchine neonate dai temibili attacchi delle lumache.
Dalle bottiglie di pet da mezzo litro, riempite d’acqua e legate a un filo, si ottengono contrappesi per abbassare a portata di mano i rami fruttiferi, da quelle da 1,5/2 litri trappole per i parassiti da attaccare agli alberi… o mangiatoie per gli uccellini, che spesso anche di parassiti si nutrono! Invece le carte argentate delle uova di pasqua sono tradizionalmente appese alle chiome dei ciliegi per tenere lontani i volatili dai golosi frutti.