A quarant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, il Cinema Teatro Moderno di Savignano sul Rubicone dedica un doppio evento a uno dei più grandi intellettuali italiani del Novecento. Si comincia con Scritti corsari, spettacolo scritto e interpretato da Moni Ovadia, con accompagnamento musicale di Maurizio Dehò al violino e Nadio Marenco alla fisarmonica. Sul palcoscenico s’incontrano così uno scrittore e un artista del teatro, due menti che non hanno mai smesso di analizzare la società nei suoi risvolti meno evidenti, a volte terribili e contraddittori. Pasolini fu lucido analista di un mondo intriso di perbenismo e conformismo. Moni Ovadia è spirito critico che si batte con vivace ironia contro chi ancora racconta la favola secondo cui il nostro sarebbe il migliore dei mondi possibili. In scena il poliedrico artista nato in Bulgaria da una famiglia ebraico-sefardita, divenuto celebre in Italia e in Europa per il suo “teatro musicale”, legge e commenta quegli Scritti corsari che furono pubblicati subito dopo la morte di Pasolini, nel 1975: una raccolta di articoli che lo scrittore aveva pubblicato nei due anni precedenti su testate come Corriere della Sera, Tempo illustrato, Il Mondo, Nuova generazione e Paese Sera. Torna così a vivere il Pasolini più moderno e anticonvenzionale, un intellettuale capace di analizzare con assoluta franchezza i temi più controversi della società italiana.
Il giorno seguente è protagonista il Pasolini regista. È il suo Teorema, capolavoro del 1968, a inaugurare il nuovo proiettore digitale a risoluzione 4K del Cinema Teatro Moderno. In una dimora dell’alta borghesia milanese giunge a sorpresa un giovane misterioso, che avrà presto rapporti sessuali con tutti i componenti della famiglia: padre, madre, figlia, figlio e domestica. Quando il ragazzo se ne va, la quiete iniziale è ormai compromessa. Originariamente concepito come una tragedia in versi e impreziosito dalla colonna sonora di Ennio Morricone, Teorema vanta un cast di grandissimi attori: tra gli altri, Massimo Girotti, Terence Stamp, Silvana Mangano, Ninetto Davoli e una strepitosa Laura Betti, vincitrice della Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia. Considerato oggi una delle espressioni più originali del cinema d’autore italiano, il film alla sua uscita divise profondamente il pubblico e la critica e venne sequestrato per oscenità, mentre il regista e i produttori furono denunciati e poi assolti. Teorema fu comunque premiato a Venezia dalla giuria cattolica dell’OCIC (Office Catholique International du Cinema), decisione duramente deplorata dalle gerarchie ecclesiastiche. Ad anni di distanza il dibattito si riapre senza pregiudizi di sorta: a precedere la proiezione, un breve incontro con Paolo Pagliarani e don Piergiorgio Farina.
28 febbraio ore 21, 1 marzo ore 17 – Savignano sul Rubicone (FC), Cinema Teatro Moderno, Corso Giulio Perticari 5 – info: 389 0171314, cinemateatromoderno.it