Il dialogo tra l’antico e il contemporaneo, tra passato e presente, è il filo conduttore principale dell’edizione di Art City di quest’anno. Come al solito durante la notte del 24 gennaio i palazzi storici, le gallerie d’arte, i negozi, hotel, caffè e osterie offrono un ricco calendario con oltre duecento appuntamenti tra mostre, iniziative ed eventi.
Ecco qui di seguito quello che c’è da vedere nel programma ufficiale di ArteCity in questa lunghissima notte.
Si parte dal passato con le mostre: Morandi e l’antico, Vitale da Bologna, Barocci, Rembrandt e Crespi e il nuovo allestimento del Museo Morandi.
Alla figura di Morandi è dedicato il progetto dell’olandese Ada Duker Imprevedibili nature morte visibile presso Casa Morandi: un delicato omaggio all’artista, alla città di Bologna e ai suoi portici fra i quali Duker si avventura con la sua macchina fotografica in un percorso creativo che rende visibile l’invisibile di una realtà architettonica.
Il riferimento alla poetica morandiana è presente anche in Ghost House, l’ampia mostra personale dell’artista statunitense di origine australiana Lawrence Carroll che, al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, presenta una selezione di 63 opere prodotte dalla metà degli anni Ottanta a oggi, in molti casi mai esposte in precedenza e in altri appositamente realizzate per l’occasione. In una sala della Collezione Permanente del museo è inoltre visibile Franco Guerzoni. Archeologie senza restauro, un approfondimento focalizzato sugli esordi e sulla produzione più recente dell’artista modenese. La ricca proposta espositiva del MAMbo si completa con The Lack, il primo lungometraggio del duo di artisti MASBEDO prodotto da In Between Film in associazione con VivoFilm. Dopo la partecipazione ad alcuni dei più noti festival internazionali dedicati al cinema d’autore, l’opera viene proiettata nella Sala Conferenze del MAMbo durante i tre giorni di ART CITY Bologna.
A Villa delle Rose troviamo Marinella Senatore. La mostra Jammin’ Drama Project – How Do U Kill the Chemist? – Variations presenta tre video-installazioni e ha come fulcro Jammin’ Drama Project (2014), opera prodotta nell’ambito della seconda edizione del progetto Museo Chiama Artista, a cura di Ludovico Pratesi e Angela Tecce, promosso dal Servizio architettura e arte contemporanee della ex PaBAAC – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e AMACI – Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani.
Appositamente ideati per ART CITY Bologna 2015, a cominciare dalla collettiva Too early,
too late. Middle East and Modernity, l’appendice espositiva di Arte Fiera Collezionismi che si configura come la più ampia rassegna mai realizzata in Italia dedicata alla scena artistica mediorientale. Allestita presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna nello spazio delle mostre temporanee e in alcune sale del percorso espositivo del museo, la mostra ricorda al pubblico di oggi che fra la città di Bologna e il Medio Oriente esiste un legame ormai secolare.
Un’originale incursione nelle stratificazioni del patrimonio storico-artistico cittadino è generata dalla proteiforme mostra-organismo di Sissi Manifesto Anatomico che declina un personale concetto di “anatomia parallela” nelle quattro sedi espositive di Museo di Palazzo Poggi, Collezioni
Comunali d’Arte, Museo Civico Archeologico e Biblioteca dell’Archiginnasio. Domenica 25
gennaio alle ore 17.30 è prevista una performance dell’artista nella sala del Teatro Anatomico come appuntamento conclusivo del progetto Anatomia Parallela in Tour.
In stretto rapporto dialogico con il patrimonio del Museo Civico Medievale si pone anche
l’installazione di un nucleo di sculture in ceramica di Carlo Zauli in un allestimento dal titolo Le Zolle che offre una rilettura critica della ricerca espressiva dell’artista faentino. Negli spazi del Museo Civico Medievale da segnalare, inoltre, la mostra Giovanni da Modena. Un pittore all’ombra di San Petronio dedicata ad uno dei maggiori protagonisti della pittura tardogotica in Italia, e l’installazione Suspense nel Musée de l’OHM (Opening Here Museum), museo-opera dell’artista italiana Chiara Pergola.
Si ispira alle collezioni del Museo internazionale e biblioteca della musica Eugenia Vanni con Rinviai la mia partenza, una mostra che affronta – tramite la pittura e la scultura – le tecniche di belle arti utilizzate all’interno del museo in rapporto a grandi temi della storia dell’arte come la natura morta e il ritratto. Nello stesso museo è ospitato il progetto di AnnaMaria Tina Popular Fiction che pone al centro la città di Bologna intesa come luogo contenitore di esperienze e di relazioni sociali. Due interventi performativi sono previsti nella serata di sabato 24 gennaio in occasione di ART CITY White Night.
Nei giorni di ART CITY Bologna 2015 si conclude la prima tappa di My house is a Le Corbusier, il progetto di Cristian Chironi che ha al centro le numerose abitazioni progettate nel mondo dal celebre architetto, nelle quali l’artista trascorrerà un periodo di residenza. Chironi riceve il pubblico e mostra gli esiti della sua prima residenza svolta per un periodo di tre settimane nello spazio del Padiglione de l’Esprit Nouveau a Bologna. Sabato 24 gennaio alle ore 19.30 live di Francesco “Fuzz” Brasini: una traduzione in suono delle misure ricavate dalla planimetria dell’Esprit Nouveau riportate in musica attraverso onde sinusoidali.
Per la prima volta ART CITY Bologna include nel circuito della sua terza edizione anche FRONTIER – La linea dello stile, il progetto che ha ridefinito il paesaggio urbano di Bologna con una serie di interventi di Writing e Street Art. Tra le numerose opere site specific realizzate da artisti italiani e stranieri nel corso delle due edizioni dell’iniziativa, si segnalano per la loro vicinanza al percorso di ART CITY Bus quelle di Lokiss e Rae Martini che hanno interessato due edifici situati in Largo Caduti del Lavoro 5, all’ingresso della Manifattura delle Arti.
A Palazzo d’Accursio, negli spazi della Sala d’Ercole, della Manica Lunga e della Sala
Farnese, è allestita la mostra Giovanni Romagnoli. L’eterna giovinezza del colore 1893 – 1976 che ricompone il percorso artistico del pittore attraverso una ricca selezione di dipinti e sculture. Alessandro Bergonzoni propone, sabato 24 gennaio alle ore 21 nella aula Gnudi della Pinacoteca Nazionale di Bologna, l’installazione performativa TUTELA DEI BENI: CORPI DEL (C)REATO AD ARTE (il valore di un’opera, in persona) ispirata alla tutela del corpo come bene artistico esistenziale spirituale.
Si svolge presso la ex Chiesa di San Mattia Istant Film Tremblement, performance live di
animazione e musica acustico-elettronica proposta da Basmati film e Mater Elettrica nella cornice di Terreferme Emilia 2012: il patrimonio culturale oltre il sisma, progetto che documenta il terremoto verificatosi nella bassa pianura padana nel maggio 2012.
Una proposta articolata in eventi variegati connota la programmazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, a cominciare dalla mostra collettiva Oltre la materia. Gli artisti ricordano Maurizio Giuffredi, che riunisce artisti nazionali e internazionali per un sentito omaggio alla figura dell’ex docente e studioso scomparso nel 2013. Nella ex Chiesa di Sant’Ignazio, oggi adibita ad Aula Magna dell’istituzione formativa, è allestita inoltre Croquis de voyage, la prima esposizione mai realizzata con i taccuini di viaggio di Omar Galliani, l’artista che ha portato nel mondo il grande disegno italiano. Nell’ambito del progetto espositivo, sabato 24 gennaio alle ore 22.30 Galliani è protagonista assieme al musicista Claudio Carboni di una performance dal titolo La notte nera. La nascita del disegno, la nascita della musica. Da segnalare inoltre nella stessa giornata di sabato anche la performance di Mikkel Garro a partire dalle ore 21.30 in cui il videodesigner e vj presenta Synaestetic Source, installazione interattiva multimediale di projection mapping e sound design nata in seguito ad un workshop con studenti dei Corsi di Design grafico, Design del prodotto e Scenografia.
Il Cubiculum Artistarum, nel cortile del Palazzo dell’Archiginnasio, accoglie la piccola mostra di Nanni Menetti Criografie: il lavoro del gelo che offre un saggio per campioni del suo lavoro con il gelo naturale.
Nell’ex Chiesa di Santa Maria degli Angeli, all’interno del Complesso dell’ex Ospedale degli Innocenti, dal 23 al 25 gennaio è allestita la mostra Bianco in cui sono esposte quattordici fotografie di grande formato che documentano tre recenti performance dell’artista Giovanna Ricotta realizzate in importanti spazi museali.
Il Museo Ebraico di Bologna accoglie nella Stanza del Memoriale il toccante intervento site
specific di Federico Gori dal titolo Corteccia in cui sono indagati quegli esemplari arborei che sono stati scenario di alcuni dei peggiori momenti di discriminazione razziale vissuti in Italia durante gli anni Quaranta del secolo scorso.
Passando in rassegna la proposta espressa dalle fondazioni e dalle organizzazioni private operanti in città, a Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna, articolazione del percorso museale di Genus Bononiae, è possibile visitare l’innovativa mostra Il viaggio oltre la vita. Gli Etruschi e l’aldila tra capolavori e realta virtuale che consente di ricostruire il ricco immaginario di questo antico popolo nei confronti dell’aldilà.
All’interno della chiesa parte del complesso monumentale di Santa Maria della Vita, anch’esso parte del circuito Genus Bononiae, è visitabile in via permanente il famoso Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca, opera che rappresenta da tempo una delle principali mete del turismo artistico-culturale a Bologna.
Dal 23 al 25 gennaio Casa Saraceni presenta una delle più recenti acquisizioni di opere d’arte antica della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Porzia che si ferisce alla gamba, opera della celebre pittrice Elisabetta Sirani. Insieme alle opere d’arte del Novecento e contemporanee esposte in permanenza di Arturo Martini, Alberto Viani e Nino Migliori, sono inoltre presentati alcuni celebri strumenti musicali meccanici della Collezione Marini.
Nelle sue sale espositive di Via delle Donzelle, la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna presenta la mostra collettiva Oggetti su piano, una riflessione sul modo in cui alcuni artisti dell’ultima generazione, formatisi in area bolognese, abbiano indagato l’oggetto, inteso nelle sue varie accezioni, attraverso il linguaggio della pittura.
Nell’Oratorio di San Filippo Neri la Fondazione del Monte ospita inoltre la performance PublicCollection – Bologna del duo Alexandra Pirici & Manuel Pelmuş che, insieme alla sculturaluminosa Souvenir d’Italie (lumière) realizzata da Luca Vitone sul ponte di Galliera, anima la nuova edizione del progetto di arte pubblica ON, incentrata sul confronto con Bologna e la sua iconografia storica e artistica. Do elephants ever forget? è il titolo che unisce, sotto un’unica impronta, due approcci e due linguaggi molto diversi, ispirati entrambi da una diversa idea di memoria e di preservazione.
Nello spazio Gallery la Fondazione MAST prosegue la sua indagine sulla fotografia industriale promuovendo la mostra Emil Otto Hoppe: il segreto svelato. Fotografie industriali 1912 – 1937. CUBO Centro Unipol Bologna promuove MACROCOSMI – Ordnungen anderer Art, un progetto a più voci che si muove nello spazio internazionale dell’arte contemporanea, congiungendo lungo un’asse di creatività le città di Bologna e Berlino. Dallo Spazio Arte di CUBO, dove è visibile una esposizione-dialogo tra Ettore Frani, Gianni Moretti, Stefano Ronci e Ingeborg zu Schleswig Holstein, il progetto rimbalza dapprima all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove sono ospitate un’installazione multimediale, un workshop e una tavola rotonda, per arrivare fino agli spazi performativi della Sala Studio di Teatri di Vita che accolgono una serie di performance e di azioni incentrate sul dialogo e sulle interazioni tra artisti e pubblico oltre ad un’esposizione collettiva, e infine ad alcune gallerie d’arte bolognesi coinvolte in questo scambio e confronto tra artisti italiani e tedeschi.
Con la mostra fotografica Lampedusa o dell’esteso deserto promossa dalla Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro, Massimilano Gatti parla di morte e di risurrezione, riportandoci agli sbarchi di immigrati a Lampedusa dei quali l’artista coglie gli oggetti personali persi durante l’approdo e restituiti dal mare.
Verde di Luca Bertolo è il primo intervento artistico realizzato nell’ambito di un ciclo pensato per il Foyer Il Nulla dei nuovi spazi del Sì, che accompagnerà la programmazione annuale in tutte le sue forme.
É ispirato da una riflessione sul concetto di “assunzione di carico” il progetto Transire e rimanere. Hūmānĭtās scaturito da una relazione tra Barbara Baroncini, Irene Fenara, Simona Paladino, Davide Trabucco – borsisti della Fondazione Collegio Artistico Venturoli – e Anton Roca. Articolato in tre momenti sequenziali, il percorso di lavoro prevede sabato 24 gennaio alle 21 un’azione performativa su strada all’interno di un percorso urbano nel centro storico di Bologna.
La Fondazione Zucchelli propone la mostra Quale Grande Guerra? con opere in formato cartolina realizzate da sei giovani artisti vincitori delle ultime due edizioni del Premio Zucchelli a partire dal tema del primo conflitto mondiale. L’evento viene inaugurato sabato 24 gennaio alle ore 18 con intervento musicale di allievi del Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” di Bologna.
Sostiene la creatività dei giovani artisti anche la Fondazione Carlo Gajani che presenta un estratto del progetto fotografico Memento realizzato da Mariacristina Silvestri, vincitrice della prima edizione del Premio intitolato alla memoria dell’artista Carlo Gajani scomparso nel 2009.
Nella stessa sede della Fondazione Gajani è visibile inoltre ANTEPRIMA: ESERCITAZIONI in CORSO, progetto espositivo di Casagallery Itinerante che stabilisce un dialogo tra le opere realizzate da giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e gli spazi che furono abitati da Gajani.
Viaggio in una città intorno a una stanza è un allestimento tra installazione intermediale
interattiva e arte ambientale che racconta in forma emozionale la storia del Museo Tolomeo – Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza attraverso il patrimonio degli oggetti usati nel corso degli anni.
L’Associazione Amici del Guercino apre le porte di Palazzo Talon Sampieri sperimentando
un’affascinante contaminazione tra i linguaggi artistici del passato e un intervento di arte
contemporanea. Nella prestigiosa Sala di Rappresentanza del Palazzo, adibito a residenza privata e pertanto non normalmente accessibile al pubblico, una composizione affrescata da Francesco Barbieri detto il Guercino sul tema mitologico di “Ercole e Anteo” dialoga con l’installazione Il Guercino nel Guercino. Ercole and Anteo ideata dall’artista bolognese Giacomo Maria Cavina.
Rientrano nel circuito di ART Bologna 2015 anche due interventi site specific realizzati su 70 tabelle affissive in disuso di proprietà del Comune di Bologna situate in Viale Masini, Via Indipendenza e Via San Giuseppe da tre artisti visivi attivi nell’ambito della Street Art, 2501, James Kalinda e Signora K, su invito di Cheap, organizzatore del festival di street poster art che si tiene annualmente a maggio nel capoluogo emiliano.
Arricchiscono e partecipano al programma espositivo, come di consueto, le mostre organizzate dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea associate a Confcommercio Ascom Bologna.
La stessa associazione di categoria sostiene il progetto FOOD ON DEMAND Gallerie in Galleria. Il cibo nell’arte contemporanea, un percorso con opere di ventuno artisti internazionali all’interno di 20 boutique in Galleria Cavour.
Sono inoltre inclusi nel percorso due interventi permanenti realizzati da grandi artisti per la città di Bologna: l’opera A proposito di Ustica creata da Christian Boltanski per il Museo per la Memoria di Ustica e il wall drawing A new light realizzato da David Tremlett nella Cappella di Santa Maria dei Carcerati del centralissimo Palazzo Re Enzo.
Denso di appuntamenti è inoltre il calendario delle conferenze e degli incontri con artisti proposti.
Torna nell’Auditorium Enzo Biagi di Salaborsa un evento per rievocare le celebri Settimane
Internazionali della Performance che si svolsero alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna tra il 1977 e il 1982. Protagonista del talk-show con Renato Barilli è quest’anno Fabrizio Plessi, di cui viene ripercorsa l’intera vicenda artistica.
Al MAMbo è possibile approfondire con i protagonisti i progetti visibili negli spazi del museo: sabato 24 gennaio alle ore 11.00 Franco Guerzoni e infine domenica 25 gennaio alle ore 11 Lawrence Carroll.
Anche l’Accademia di Belle Arti di Bologna propone una serie di incontri. Sabato 24 gennaio alle ore 16 Sissi presenta il suo progetto Manifesto Anatomico che offre per la prima volta al pubblico un percorso organico di lettura sui nuclei principali della sua ricerca artistica.
Il programma completo di ART CITY Bologna 2015 è consultabile sui siti: