Manifesto Anatomico

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Il progetto Manifesto Anatomico coinvolge quattro diverse sedi espositive: Museo di Palazzo Poggi, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico Archeologico e Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio.

L’ampia estensione del percorso, che esplora in particolare il tema della costruzione metaforica di un corpo metamorfico, rende il progetto una vera e propria mostra-organismo complessa e proteiforme che si anima nelle sue varie parti costitutive, delineando una visione enciclopedica dell’immaginario dell’artista. Lo stesso titolo del progetto sembra intenzionalmente giocare con il doppio significato del termine “manifesto”, inteso sia come insieme programmatico dei princìpi ispiratori sottesi alla riflessione inventiva sia come disvelamento degli stessi in una dimensione pubblica.

Immaginando il centro storico di Bologna, città in cui l’artista è nata e tuttora risiede e lavora, come ambiente di potenzialità espansiva per il suo processo creativo, Sissi costruisce un universo narrativo ramificato in quattro traiettorie distinte ma intrecciate tra loro, in cui gli allestimenti di lavori nuovi e opere precedenti riproposte in un display inedito sono appositamente pensati per entrare in risonanza dialogica con la densità storica dei rispettivi contesti espositivi ed innescare stimolanti contrappunti con le collezioni permanenti in una nuova prospettiva di senso.

Tutti i linguaggi che l’artista ha adottato per sviluppare la sua poetica sul corpo-pensiero trovano rappresentazione: installazioni, disegni, video,sculture, performance offrono allo sguardo e ai sensi dello spettatore una esperienza estetica totalizzante.

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«Manifesto Anatomico è un circuito espositivo dove far fluire un organico pensiero per capire quello che siamo, un modo per dare voce ai fondamenti del corpo che si spellano, pelli che si alzano, strati pagine che si sfogliano, libri, disegni, installazioni, abiti come un’arteria a delta che lega e apre 5 spazi/corpi espositivi: 4 musei più il mio.

Il punto di partenza della mappa corporea respira nel Museo di Palazzo Poggi dove si colloca una stanza dedicata alla ricerca sul libro Anatomia Parallela, le tavole di Anatomia I e Anatomia II e un ciclo di 5 lezioni con l’animazione Animatomie nelle stanze delle cere anatomiche, per stimolare l’esercitazione autonoma a sentire e modellare il corpo che ci veste e contiene.

Sono i contenuti del mio “manifesto emotivo” per proporre una rilettura dell’organismo e delle sue funzioni, in relazione alle emozioni che lo attraversano modificandolo internamente.

Dal profondo interno risaliamo al superficiale pavimentoso esteso organo la pelle denominata frontiera corporea o abitativa. Dove gli impulsi si fanno stile. Il mio archivio tassonomico di pelli, abiti, materici materiali saranno esposti nella Gipsoteca del Museo Civico Archeologico (o per me la “Gipsodelli”). I modelli di riferimento dell’antichità dialogano coi nuovi modelli estetici, stili navigatori del nostro corpo liquido.

La città come contenitore, appartamenti degli apparati, corpo e abito casa, nido rifugio del pensiero, nodi tirati sul rigo di un discorso per affacciarsi nella prospettiva delle Collezioni Comunali d’Arte, dove si trova l’installazione Discorso organico di un pensiero anatomico con tele, disegni, ceramiche di tempi diversi che si allineano per un unico messaggio. Riemerge al centro della stanza dedicata ai primitivi il Naufrago: ondeggiante ubriaco perde la testa per definire il magmatico indistinto mare dell’inconscia natura che si spoglia a riva.

Anni di ricerca, performance, opere che propagano l’eco sull’assenza del corpo per ritrovarlo.

Il Teatro Anatomico e la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio sono la gola della mia voce, il primo corpo cavo dalla storia ad oggi da riempire e leggere. Nel teatro manifesto le lezioni di Anatomia Parallela e grazie al contributo della Biblioteca esporrò magnifici libri scientifici comparati alla mia ricerca che dal 1998 ad oggi ha rinvenuto oggetti, disegni, simulacri, tesori, libri del Manifesto Anatomico».

Sissi

22 gennaio – 8 marzo, Bologna, luoghi e orari vari – info: http://agenda.comune.bologna.it/cultura/artcity