«Questo lavoro è nato in volo. Stavamo sorvolando l’Atlantico, diretti a La MaMa di New York. Sfogliando, per passare il tempo, quelle riviste che si trovano sugli aerei, casualmente ho visto il volto sorridente di Aung San Suu Kyi e ho chiesto a Ermanna: non ti assomiglia?»: Marco Martinelli rievoca l’occasione che ha portato alla nascita di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, spettacolo del Teatro delle Albe di Ravenna che, partendo dalla biografia della politica birmana premio Nobel per la pace si allarga a una riflessione sul mondo contemporaneo: «Insieme a Ermanna» spiega il regista «abbiamo lavorato con gli attori sul concetto di “casa comune interiore”: se questa dimora si dà, se la si abita come “luogo comune” condiviso da coloro che salgono sul palco, essa ci permette di diversificare le figure e gli stili recitativi, gli “stati di coscienza” come li chiamava Leo de Berardinis».
Dopo il prologo affidato a Amore e anarchia di Luigi Dadina e Laura Gambi, messo in scena con successo negli spazi di Vulkano nel mese di ottobre, Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi apre la nuova edizione di Ravenna viso-in-aria, che il direttore di Ravenna Teatro Marcella Nonni così presenta: «Ravenna viso-in-aria arriva felicemente alla fine del triennio di tre direzioni artistiche unite in un unico calendario che si snoda in diversi spazi della città da novembre a giugno. Ravenna Teatro dal 2013 al 2015 ha deciso di “compartecipare” il contributo storico che il Comune di Ravenna versa per il contemporaneo, dividendolo con E production (Fanny & Alexander, Menoventi, Gruppo Nanou ed ErosAntEros), il Lato Oscuro della Costa e la Cooperativa Libra. Abbiamo creato un’unione di idee progettuali e organizzative apparentemente distanti, mettendoci in gioco e facendo delle diversità una forza. Ravenna viso-in-aria 2014/15 vede quasi quaranta appuntamenti tra teatro, danza, performance, concerti e documentari, ai quali si aggiungono incontri, radio e laboratori».
Tra essi, vale ricordare almeno, nei primi mesi di programmazione, Clôture de l’amour di Pascal Rambert, Giusto alla fine del mondo, da un testo di Jean-Luc Lagarce, e un’altra nuova produzione del Teatro delle Albe che abiterà a lungo gli spazi di Vulkano: Il giocatore, interpretato da Alessandro Argnani, spettacolo che «racconta la caduta vertiginosa di un giocatore di slot machine».
Numerose, variegate, prismatiche forme della «straziante, meravigliosa bellezza del creato». Come direbbe Pasolini.
MICHELE PASCARELLA
Ravenna viso-in-aria. Ravenna, luoghi vari. Info: ravennavisoinaria.com