Con l’arrivo della bella stagione i patiti della socialità liquida si interrogano su quali vini siano i più adatti per i momenti di relax, degli aperitivi e delle cene estive, senza cadere nella banalità e cercando invece spunti innovativi.
In estate l’orientamento generale sposta sempre i bevitori verso il consumo dei vini bianchi, meglio se con le bolle, che con la temperatura di servizio sui 10-11 gradi rinfrescano corpo e spirito. Sono ricomparsi da qualche anno i vini rosé, tipologia mai particolarmente amata dagli addetti ai lavori per la scarsa complessità che li relega nell’ambito della bassa qualità. In realtà oggi abbiamo a disposizione buoni prodotti, molto piacevoli e perfetti per la calura estiva.
E i rossi? Grande cruccio è riuscire a farsi servire un vino che non abbia la temperatura del bisò! E su questo tanti ristoratori e gestori di locali dovrebbero riflettere: la temperatura ambiente di cui parlano i sacri testi dei sommelier si riferisce al clima invernale, che negli interni diciamo dovrebbe essere attorno ai 18, massimo 20 gradi. In estate sfido chiunque a bere un vino anche ottimo a 28 gradi! Mentre un vino rosso, magari un pinot nero (ruffiano, eh?) a 20 gradi, sarà davvero una bomba! Quindi, se vi servono un vino alla stessa temperatura del bollito non temete a chiedere il secchiello con il ghiaccio.
Vi propongo una provocazione, e non pensate che sia un’eresia: i cocktail a base vino. E non parlo dei soliti spritz, ma di vini arricchiti di frutta fresca di stagione, come una sangria preparata ad hoc con prodotti di qualità, o come Kyr nostrani magari preparati con qualche bolla locale. Non saranno da puristi ma possono dare grande piacevolezza, sdrammatizzando e giocando con l’equilibrio e la freschezza in un mondo, come quello dei cocktail, che quasi non mette a catalogo Aibes prodotti a base vino.
E poi, per concludere, non voglio dimenticare i vermut artigianali della tradizione italiana, esplosioni di sapori, spezie e profumi, sempre freddissimi e con ghiaccio, ottimi anche abbinati ai vini per cocktail dal sapore retrò (che se dici vintage fai subito tendenza).
CARLO CATANI