La contemporaneità deve moltissimo a Bill Murray. I motivi sono diversi ma ne elenco qui alcuni perché ci tengo (e poi perché mi serve per introdurre il film di cui al titolo). Bill Murray era nel Saturday Night Live contemporaneamente a John Belushi (che ci manca tantissimo, ogni giorno di più, accidenti a lui), ha lavorato un sacco con Ivan Reitman e Harold Ramis e Frank Oz, ha girato parecchi film di Wes Anderson (che tanto gli deve), era nei Ghostbusters, ha recitato accanto a Scarlett Johansson in uno dei dieci migliori film da quando l’anno ha il 2 davanti (ve lo devo proprio scrivere? ma che, davvero?) ed è il protagonista di Ricomincio da Capo. In quel film lui faceva il burbero giornalista mandato dal suo canale tv a raccontare il giorno della marmotta. Una volta lì maltratta tutti e, incazzato come una vipera a cui hanno detto che l’aspirina è finita proprio il giorno in cui la figlia le comunica di volersi sposare con il ratto del quartiere povero, se ne va a dormire. Solo. La mattina seguente, per sua sfortuna e nostra somma gioia, si ripeterà ad oltranza costringendolo a prendere coscienza di sé, degli altri e di tante piccole meraviglie della vita.
The Edge of Tomorrow, uscito sul baratro estivo delle sale cinematografiche, si sorregge sul medesimo giochino narrativo: il protagonista, un tonico sebbene inizialmente smarrito, Tom Cruise viene mandato al fronte contro la sua volontà e una volta lì dovrà fare i conti con la propria insipienza (prima) e poi col fatto che è costretto a rivivere giorno dopo giorno proprio quel suo brutto, ultimo, giorno lì. Ma, al contrario di quanto succedeva al Phil Connors di Murray, qui lui ricomincia da capo ogni volta che lo ammazzano. Il che provoca il vero colpo di teatro del film, che altrimenti ha uno sviluppo molto lineare e piano da circo fantascientifico. E provoca pure una discreta sequenza centrale abbastanza buffa, cosa non scontata visto il personaggio (che si prende dannatamente sul serio con sta storia di Scientology e tutto il resto) e il tema del film.
Sarò breve e CONCISO: il film vale la pena? perché no: dei mostri ce ne freghiamo il giusto, la recitazione non è il pezzo forte, i personaggi sono tutti più o meno stereotipati (c’è anche lo scienziato pazzo e il capitano nervosetto) e il sottofinale a sorpresa fa venire il nervoso (INIZIO PSEUDO SPOILER ci si chiede il perché di certe scelte hollywoodiane…ma evidentemente non possono proprio sopportare finali aperti o minimamente unhappy FINE PSEUDO SPOILER). Però ci sono un paio di scene ben girate, tutta la parte centrale (una mezz’oretta abbondante) ha un ritmo indiavolato e il pre-finale catastrofico-apocalittico-godzillian-avanguardista non è affatto male. E il finale (ho detto il finale non il sottofinale) è possente.
ps. uscendo dal cinema mi sono chiesto quanto ci sia di hubbardiano nel fatto che il protagonista, alla fine della fiera, si ritrovi con l’anima e il potere dell’alieno omega.