Per questa messa in scena teatrale del capolavoro di Lewis Carroll il Teatro dell’Elfo ha scelto il titolo della prima stesura del testo, Alice underground, con l’obiettivo di enfatizzare la sua natura di viaggio nel profondo delle viscere della terra, nel territorio misterioso del sogno e dell’inconscio, alle radici dell’individuo e della collettività.
Il punto di forza della spettacolo è in una sorprendente idea scenografica, quella di accostare agli attori le immagini di disegni animati, che scorrono incessantemente sullo sfondo bianco e spoglio delle quinte. In realtà non si tratta di un semplice accostamento, poiché le due dimensioni dello spettacolo riescono ad interagire. Ad esempio, in diversi momenti dello spettacolo le teste e gli arti degli attori sporgono da alcuni varchi che si aprono sul fondale, creando una piena sovrapposizione tra le immagini artificiali e il corpo degli attori. In altre scene esse riescono a mostrarci l’illusione del corpo di Alice che in pochi secondi rimpicciolisce, o che si allunga in quello di un serpente. I cartoni animati nascono dagli acquerelli disegnati con certosino lavoro artigianale dal regista ed attore Francesco Bruni (ne ha realizzati circa trecento), ai quali il coregista Francesco Frongia ha dato vita e movimento grazie all’impiego delle tecnologie informatiche. Questi disegni raffinati e fantasiosi riescono, con i loro colori sgargianti, a creare uno sfondo onirico e fiabesco, all’interno del quale si dipana il viaggio di Alice. Essi diventano così ben più di una semplice scenografia, costituendo il cuore pulsante della messa in scena, poiché danno vita ad un’atmosfera sognante e psichedelica, capace di conferirgli il giusto tono emotivo e di sorprendere continuamente lo spettatore. L’atmosfera psichedelica è poi rafforzata dalla scelta delle musiche: gli attori suonano, con organo e chitarra, e cantano, adattandone i testi alle esigenze del racconto, alcuni brani celebri degli anni ’60 più visionari (Pink Floyd, quelli di Syd Barrett, Beatles, Roxy Music…).
Ad interpretare Alice è la bravissima Elena Russo Arman, capace di esprimere il candore e la mai sopita curiosità dell’infanzia. Il formidabile trio composto da Ida Marinelli, Ferdinando Bruni e Matteo De Mojana riesce a dare vita, grazie agli estrosi costumi, alla piccola truppa degli altri personaggi che popolano il Paese delle Meraviglie (il tempo e lo spazio, il cappellaio matto, la lepre marzolina, la regine di cuori, per citarne solo alcuni).
Alice underground è uno spettacolo lieve ed ironico, ricco d’inventiva, che riesce a mostrare la forza eversiva della fantasia. Sarebbe piaciuto molto ai bambini, che però in sala non ci sembra di aver visto. Di certo è stato capace di avvincere ed affascinare gli adulti, anche quelli più attempati, riuscendo a far affiorare e a parlare al fanciullo che ancora vive dentro di noi. Lo testimonia lo sguardo trasognato e fisso sul palco degli spettatori e gli applausi convinti alla fine della rappresentazione.
Il Teatro dell’Elfo nelle prossime settimane sarà ancora dalle nostre parti per presentare altri spettacoli, dall’impianto più classico, del suo ricco repertorio. Si tratta di occasioni da non perdere, poiché siamo di fronte ad una delle compagnie teatrali più brillanti e vitali del nostro paese. In particolare, a poche settimane dal debutto a Milano, approderà al Teatro di San Marino, l’11 febbraio, Frost/Nixon, aspro confronto tra il potere politico e quello mediatico, scritto da Peter Morgan nel 2006 per il teatro e portato sul grande schermo due anni dopo da Ron Howard. Dal 20 al 23 marzo, sarà invece possibile vedere, al Teatro Alighieri di Ravenna, La discesa di Orfeo, un testo di Tennessee Williams, il terzo messo in scena dalla compagnia, mai rappresentato in Italia (ne ricavò un film Sidney Lumet, Pelle di serpente, che ricordiamo per la memorabile interpretazione di Anna Magnani e Marlon Brando).
Dario Zanuso e Aldo Zoppo
Visto al Teatro Rossini di Lugo il 28 gennaio 2013: teatro dell’Elfo – Alice underground, da Lewis Carroll. Scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia.
11 febbraio, Forst/Nixon di Teatro dell’Elfo, piazza M. Tini 7, Dogana, Repubblica di San Marino, info: 0549 885515, sanmarinoteatro.sm