L’atto di vedere con i propri occhi

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Socìetas Raffaello Sanzio, Santa Sofia

Socìetas Raffaello Sanzio, Santa Sofia
Socìetas Raffaello Sanzio, Santa Sofia

Cuore cinematografico del progetto e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica generale. Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna, Latto di vedere con i propri occhi – presentato dalla Fondazione Cineteca di Bologna al Cinema Lumière (piazzetta Pier Paolo Pasolini, ingresso via Azzo Gardino 65, Bologna) e alla Sala Cervi (via Riva di Reno 72, Bologna) – si compone di nove programmi e due incontri con Romeo Castellucci. Si tratta di un percorso dal filo doppio, che da un lato attraversa la lunga vicenda teatrale del regista, e dall’altro propone opere cinematografiche da lui stesso scelte per questo specifico contesto.

Si presentano in esclusiva materiali rarissimi degli esordi della Socìetas Raffaello Sanzio – video dei primi anni Ottanta e Novanta: Santa Sofia – Teatro Khmer (1985), Oratoria n. 4: Tohû wâ Bohû (1986), Oratoria n. 5: sono consapevole dell’odio che tu nutri per me (1987), La cripta degli adolescenti (1988), La discesa di Inanna (1989), Ahura Mazda (1991), 8 febbraio dalle 20.15, al Cinema Lumière, segue incontro col regista – fino alla produzione più recente, con la visione dei cicli integrali legati agli ultimi spettacoli teatrali. Per la prima volta sono visibili estratti inediti tratti dalle documentazioni filmiche degli spettacoli storici della Socìetas Raffaello Sanzio: Amleto, Lucifero. Quanto più una parola è vecchia, tanto più va a fondo, Orestea, Giulio Cesare, Genesi. From the Museum of Sleep, Voyage au bout de la nuit, Il Combattimento di Tancredi e Clorinda (sabato 15 febbraio dalle 18.00, al Cinema Lumière).

Romeo Castellucci
Romeo Castellucci

Poi lo sguardo della rassegna si sposta sulle ultime creazioni di Castellucci, e in particolare su alcuni suoi progetti site-specific mai visti in Italia: dall’inedito montaggio dello spettacolo Hey Girl! (2006) a momenti tratti da Sul concetto di volto nel figlio di Dio (2010), performance ispirata al Salvator Mundi di Antonello da Messina, presentati al festival Theater der Welt 2010; inoltre (in esclusiva) lo shock estetico dell’installazione Io penso, realizzata al Taipei Arts Festival nel 2010; lo spettacolo The Phenomenon Called I (2011), ispirato al poeta giapponese Kenji Miyazawa e accolto nel Multipurpose Colosseum di Yumenoshima, isola artificiale formata da rifiuti; e infine la performance Folk presentata alla Ruhr Triennale nel 2011 (21 febbraio dalle 20, al Cinema Lumière).

A questo si aggiunge una maratona di due pomeriggi per gli undici film che ripercorrono la Tragedia Endogonidia, ciclo drammatico in divenire dedicato a un’idea di tragico contemporaneo che la Socìetas Raffaello Sanzio ha sviluppato nell’arco di tre anni (2001-2004) coinvolgendo 10 capitali europee. Realizzati da Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti (eccetto il primo, di Castellucci) con le musiche originali del compositore Scott Gibbons, create in collaborazione con Chiara Guidi, questa lunga memoria filmica ripercorre la vita biologica e morfologica attraverso la visione degli undici Episodi presentati nelle varie città: C.#01 Cesena, A.#02 Avignon, B.#03 Berlin, BR.#04 Bruxelles, BN.#05 Bergen, P.#06 Paris, R.#07 Roma, S.#08 Strasbourg, L.#09 London, M.#10 Marseille, C.#11 Cesena (11 e 18 febbraio dalle 20 in Sala Cervi).

C’è infine la ripresa teatrale integrale di Inferno, Purgatorio, Paradiso trilogia liberamente ispirata alla Divina Commedia di Dante Alighieri realizzata nel 2008, quando Castellucci è stato nominato “Artista associato” del Festival d’Avignon (25 febbraio dalle 20 in Sala Cervi).

Socìetas Raffaello Sanzio, Giulio Cesare
Socìetas Raffaello Sanzio, Giulio Cesare

Completano la rassegna opere attinte dall’intero arco della storia del cinema – con accostamenti tra titoli di periodo e natura diversa – per condurre lo spettatore in un viaggio che svela il bacino filmico del regista teatrale più visionario degli ultimi decenni: il 9 febbraio dalle 18 al Cinema Lumière saranno proiettati Burning Car di Superflex (2008), Pagine dal libro di Satana – primo episodio di Carl Theodor Dreyer (Blade af Satans Bog, 1921), Elephant di Alan Clarke (1989) e Shadow Cuts di Arnold Martin (2010); il 14 febbraio dalle 20, sempre al Lumière (con introduzione di Castellucci) The Act of Seeing With One’s Own Eyes di Stan Brakhage (1971) e To the Wonder di Terrence Malick (2012); il 22 febbraio dalle 18 In Absentia dei Brothers Quay (2000), Valse Triste e Take the 5:10 Dreamland di Bruce Conner, e Pièce touchée di Arnold Martin (1989).

Info: 051 2195311, elavolpedissealcorvo.it