«La morale della favola sembra suggerire: se parli dovrai rinunciare a qualcosa e perderai il tuo pezzo di formaggio»: Romeo Castellucci introduce e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale. Il progetto, che da gennaio a maggio abiterà la città di Bologna, è pensato per celebrare il regista e cofondatore della Socìetas Raffaello Sanzio, ma anche per problematizzare alcuni suoi “rapporti”: con l’immagine, con la lingua, con il pensiero. E con il teatro. Il sottotitolo allude ironicamente all’opera di Ferdinand de Saussure, e vuole sottolineare l’idea di linguaggio come perdita: «nella favola di Esopo il corvo, se apre bocca, si allontana dalle cose, le perde, eppure alla fine riesce a cantare».
Spettacoli, installazioni, performance, proiezioni, incontri e un concerto «prenderanno corpo» in differenti luoghi della città, dai quali riceveranno, a loro volta, un’impronta: un palazzo storico del centro, un teatro lirico, un cinema, la palestra di un complesso sportivo della periferia, un’Aula Magna con riproduzioni di statue classiche, un rifugio antiaereo, un ex ricovero per bambini. Spazi scelti per le loro caratteristiche storiche, architettoniche e urbanistiche, per l’occasione “lasciati così come sono” perché, spiega il regista cesenate, «la luce impersonale che filtra dalle finestre, e il passaggio nomade degli spettatori in questi luoghi inaspettati, porteranno a vivere la città in un modo singolare e a percepire il teatro in un senso di maggiore provvisorietà».
Il progetto prende avvio con la prima regia lirica di Castellucci, Parsifal di Richard Wagner, che andrà in scena al Teatro Comunale in occasione del centenario della prima rappresentazione dell’opera in Italia.
A seguire, altre nove proposte legate dal filo rosso del linguaggio. Per il denso programma complessivo si rimanda al sito dedicato, ora si segnala quanto è in calendario nei mesi di gennaio e febbraio: l’installazione Persona, allestita in un rifugio antiaereo a creare un cortocircuito tra paura e protezione, tra umano e disumano; le proiezioni L’atto di vedere con i propri occhi (saranno mostrati materiali inediti degli esordi, più recenti cicli filmici integrali e film scelti da Castellucci come riferimenti del proprio immaginario) e l’azione teatrale, ideata per Bologna, Uso umano di esseri umani. In essa, Castellucci riprende la Lingua Generalissima creata con la Socìetas Raffaello Sanzio nel 1985 nell’idea della condensazione di un sapere universale per riattraversarla «con ispirazione pittorica e suggestione organica nella luce atonale di un luogo attualmente inattivo proprio nel centro della città», l’Ex Ospedale dei Bastardini.
Suggerisce Piersandra Di Matteo, curatrice dell’intero progetto: «È un percorso in dieci volumi. L’allusione è alle volumetrie dei luoghi trovati della città che saranno abitati da performance, azioni teatrali, concerti e momenti teorici, ma anche ai tomi di un corpus linguistico. Ogni momento di questo attraversamento della città di Bologna – non ideato a tavolino ma frutto di un reale percorrimento – dissemina nello spazio modi specifici dell’evento del linguaggio. È in gioco il passaggio simbolico che si consuma quando da corpus si passa a corpo, giacché il tomo, dalla radice greca del verbo tagliare, implica una perdita. Forse il formaggio del corvo a cui allude il titolo del progetto?».
MICHELE PASCARELLA
14 gennaio – 28 maggio 2014
e la volpe disse al corvo, Corso di Linguistica Generale, Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna
Bologna, luoghi vari, info: elavolpedissealcorvo.it