Sì. Mi guardo intorno e penso sì c’è una speranza. C’è una speranza per l’Italia, se siamo così convinti, se cantiamo: “Ma che ti lamenti, pigghia nu bastoni e tira fora li denti…”, e lo facciamo sorridendo e siamo belli. E’ venerdì sera, 17 gennaio 2014 (sono soggetto da un po’ di tempo alla persecuzione del 17, sono le 7 e 17, mi chiami alle 17, ci vediamo alle 17, per parlare come sta tuo babbo ci vediamo il 17…) e sono (siamo) al Teatro Verdi di Forlimpopoli. Lo spettacolo è bello, bellissimo. Partecipato. Ginevra di Marco bellissima e bravissima. Dopo l’ennesima settimana di combattimento della Quarta Guerra Mondiale, quella Economico/Finanziaria, all’interno della sala una lapide, il cui testo è stato redatto dal poeta Olindo Guerrini e rievoca la celeberrima incursione della banda del Passatore nella notte del 25 gennaio 1851. E allora “pigghia nu bastoni e tira fora li denti…” e se per uscire da queste sabbie mobili occorre fare i patti con il diavolo (vedi Renzi/Berlusconi) facciamoli e tiriamoli fuori questi denti. (sandro tervisani)
Visto il 17 gennaio al Teatro Verdi di Forlimpopoli