I poeti del Duca. Excursus sulla poesia contemporanea a Ferrara (Kolibris Edizioni, 2013), raccoglie i testi di 25 autori diversi per poetica, età, storia ed esperienze, ma legati da un unico filo comune: la città estense. Per utilizzare le parole della cantautrice Elisa, Un filo di seta negli abissi che collega vite differenti con i viottoli, gli angoli stretti e nebbiosi di Ferrara. È in quelle strade, quelle stesse che hanno visto passeggiare autori vivi nelle pagine della storia mondiale, come Ariosto, Antonioni, Bassani e Vancini, che «nuovi poeti crescono». Anche se tra I poeti del Duca, qualche firma di chiara fama (e non solo locale) compare già.
Il lavoro svolto dal curatore Matteo Bianchi non è stato semplice. Unire in maniera così armoniosa versi riguardanti il terremoto che ha messo a dura prova l’Emilia nel 2012 e i Tramonti di Ferrara, non è stato facile, ma quello che esce è una raccolta ben fatta che sembra voler dire: Noi ci siamo, siamo qui. Per far capire al Paese, ma anche agli stessi ferraresi, che la città non è un museo a cielo aperto fatto di ricordi e vecchie glorie, ma anche fucina di nuovi autori, innovazioni e realtà nascenti.
Il volume vanta una nota della scrittrice Monica Farnetti ed è stato patrocinato dal Comune, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio di Ferrara, e da Ferrara Terra & Acqua.
Il curatore Matteo Bianchi si è laureato in Lettere moderne a Ferrara e attualmente si sta perfezionando in filologia e critica della letteratura presso la magistrale di Ca’ Foscari. All’attivo ha anche già diverse pubblicazioni e collaborazioni con blog e riviste di settore. (samuele govoni)