Critica militante vs curatèla. Il Museo d’arte della Città di Ravenna con Critica in arte, sposta l’accento dagli aspetti mondani delle mostre di artisti che possono essere ormai equiparate a star, per recuperare la figura del critico che raccoglie, studia, sceglie, scopre e promuove nuove poetiche attraverso la giovane arte e il confronto con il proprio tempo.
Così al Mar di Ravenna dal 15 dicembre al 12 gennaio tre piccole mostre monografiche faranno luce su altrettanti giovani critici ed espressioni delle nuove generazioni.
Davide Caroli, curatore del Mar, propone un grafittista. Eron, il nome d’arte, è stato uno dei primi graffitisti italiani cresciuto nell’undergound bolognese insieme a Blu e ad Ericailcane. Si esprime con la tecnica dello spray e lo fa sui muri tanto quanto nelle tele.
La sua grande capacità tecnica è sempre alla ricerca di una strabiliante verosimiglianza, simile al trompe l’oeil. Così le sue immagini svelano sempre alla scoperta dell’inganno un motto di spirito o un pensiero poetico. Eron sui muri esprime la sua vena più pop, recuperando in chiave ironica, a volte autopromozionale, slogan delle pubblicità o vere proprie icone come quella della Coca Cola, della bandiera della pace o del Maurizio Costanzo Show, mentre nei dipinti in mostra cerca la poesia e il sogno.
È Francesca Pasquali l’artista scelta da Ilaria Bignotti, critica d’arte, giornalista e curatrice indipendente. Francesca Pasquali vive tra Bologna, Firenze, Brescia e Parigi. La sua ricerca artistica nasce dalla sostanza materica di materiali plastici, spesso derivati da scarti di lavorazioni industriali. Cannucce, elastici, fili elettrici, ragnatori vengono elevati a sculture site specific che, attraverso la loro giustapposizione seriale, creano pattern cromatici o movimenti scultorei biomorfi simili a frattali o a riprodurre elementi naturali come i nidi degli uccelli.
Silvia Cirelli, storica dell’arte e curatrice indipendente, infine presenta Silvia Giambrone. L’artista di origine siciliana focalizza la propria opera sul corpo della donna. Negli ultimi lavori il ricamo, pratica artigianale secolare e tipicamente femminile, viene utilizzata come simbolo delle convenzioni sociali che costringono il corpo della donna a vestire solo ruoli stereotipati.
Stefania Mazzotti
15 dicembre-12 gennaio, Critica in arte, Ravenna, Mar, via di Roma 13, info: 0544 482017, mar.ra.it, inaurazione 14 dicembre, ore 18