«Eraclito poneva la questione di una legge segreta chiamata ‘legge dei contrari’ secondo la quale il mondo si sviluppa attraverso una continua opposizione di contrari: fame-sazietà, amore-odio, pace-guerra, la quale concede loro una reciprocità che ne conferma la stessa esistenza»: Valentina Pagliarani, direttrice artistica dell’Associazione Culturale Katrièm, introduce il tema degli opposti, al centro della terza edizione di Bim! Borgo Indaco Microfestival di cultura infantile.
La manifestazione prende il nome dalla scuola estiva di Arti per bambini, «una ricerca intorno all’arte contemporanea e ai diversi linguaggi espressivi che la percorrono, come lente sempre nuova e mai statica per guardare il mondo da più punti di vista», ed è pensata sia come momento di apertura alle visioni e agli immaginari emersi dai partecipanti alla scuola, sia come incontro con artisti e percorsi di ricerca intorno all’infanzia, alcuni dei quali con un lavoro specifico su di essa, altri che volutamente vi si rapportano per la prima volta.
BIM!, che quest’anno si svolge il 29, 30 novembre e 1 dicembre, affiancando la Settimana dell’educazione e della pedagogia promossa dal Comune di Cesena, inaugura domenica 17 novembre, presso il Palazzo ex sede dell’Istituto musicale Corelli a Cesena, una serie di mostre e installazioni.
Alcune segnalazioni.
Dopo il prima c’è il dopo è la mostra di Eva Montanari, «un viaggio d’esplorazione nei vari momenti compositivi di un albo illustrato, dalle prime bozze, alla nascita dei personaggi, alla costruzione di una storia, fino alle immagini definitive. Tutto ciò che scorre nel mezzo tra quello che l’artista definisce il prima e il dopo, sono un concatenarsi di elementi ed intrecci che conducono al magico incontro tra immagini e parole. La mostra invita il visitatore, bambino e adulto, a giocare con la propria immaginazione nell’incontro scombinato tra personaggi, stralci di storie ed opposti che convivono dentro a differenti narrazioni in un tempo indefinibile».
In volo è il titolo dell’esposizione di piccoli libri d’artista e opere di Georgia Galanti, «piccoli libri d’artista sospesi al centro della stanza, propongono al pubblico di essere sfogliati, osservati, curiosati», mentre Un mondo capovolto. Visioni e contro visioni è l’installazione della Scuola di Borgo Indaco a cura di Associazione Katrièm.
BIM! ripropone la Stanza d’ascolto parte del progetto Radio e infanzia, prodotto da Santarcangelo •13 Festival Internazionale del Teatro in Piazza e curato da Rodolfo Sacchettini, e dà spazio alla video-danza con I was wondering e Hit parade. Le documentarie.
La prima è un’installazione di Collettivo Gemelli Kessler nata come omaggio a Michelangelo Antonioni, in occasione del centenario della nascita: «’I was wondering’ fa sua la ricerca del grande regista sul paesaggio come elemento drammaturgico che contiene, e per certi versi determina, le azioni dei personaggi. Si concentra poi su quegli elementi che caratterizzano il dialogo tra le architetture del corpo e quelle del paesaggio, prima di qualunque azione ‘narrativa’ o ‘drammaturgica’ fra gli stessi, lasciando al segno del corpo l’immediatezza della sua possibilità evocativa. In una terra ampia, piatta e bruna, tra le dissodate testimonianze del fare umano, del suo passaggio e della sua trasformazione, un corpo agisce per ritrovare il senso ultimo o primario dell’ostare su di essa. Le architetture del corpo dialogano con un paesaggio sfuocato, telescopico, generatore di immagini. La profondità di campo dilata lo spazio, lo fa convesso, come la lente che vuole esplorarlo. Il tempo è tagliato dalla visione che predilige ora il corpo, come elemento irriducibile da qualunque paesaggio, ora quegli elementi che ne tradiscono la natura mutevole, cangiante, di calanco che cede, di insetti che attraversano, di filari piantati a contenere il gesto, il gioco e la danza, fino a che il corpo non divenga esso stesso paesaggio».
Hit parade. Le documentarie è il video documentario curato dallo storico gruppo toscano Kinkaleri: «Esiste una parte della storia dello spettacolo che ci riguarda direttamente; è quella che comincia quando lo spettacolo si impegna a mettere in discussione le proprie certezze, entrando in relazione direttamente con l’esistente. Stiamo parlando di quel momento storico del primo novecento che si presenta come un rivolgimento di tutte le modalità di percezione dell’opera d’arte. Da allora ogni cosa precipiterà nel dubbio ed ogni cosa avrà bisogno della presenza effettiva del pubblico come colui a cui non è diretto il messaggio, bensì una visione del mondo e delle cose e la volontà di parteciparvi. Nel nostro caso concentreremo la nostra attenzione, ma sarà impossibile farlo senza trovare continue connessioni tra le varie discipline artistiche, nella trasformazione del balletto di matrice classica in quello di derivazione modernista, futurista e dadaista: i Balletti Russi e i Balletti Svedesi che diverranno l’emblema di una nuova sensibilità culturale della scena. Attraverso il racconto diretto di alcuni dei protagonisti di quella intensa e rivoluzionaria stagione il documentario restituisce l’intreccio di un periodo storico cruciale per la comprensione dei linguaggi contemporanei».
Il 29 novembre, al Teatro Bonci di Cesena, è inoltre in programma Percorsi Inversi. Lo sguardo tra infanzia e arte contemporanea, una conversazione a cura di Valentina Pagliarani e Fabiola Tinessa con Maria Elena Baredi (Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Cesena), Viviana Gravano, Chiara Guidi, Chiara Lagani, Giulia Mirandola, Rodolfo Sacchettini, Franco Togni e Mario Turci.
Il 30 novembre e l’1 dicembre, infine, sono in cartellone laboratori, percorsi animati, performance e proiezioni per bambini dai 3 ai 13 anni e adulti.
Siate curiosi, e fatevi avanti.
MICHELE PASCARELLA
info: http://www.katriem.it/