Racconti come mattoni

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Teatro Minimo, Storia d'amore e di calcio - foto Chiara Ferrin
Teatro Minimo, Storia d'amore e di calcio - foto Chiara Ferrin
Teatro Minimo, Storia d’amore e di calcio – foto Chiara Ferrin

 

 

Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi.  Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra villa d’Ombrosa, le finestre inquadravano i folti rami del grande elce del parco. Era mezzogiorno, e la nostra famiglia per vecchia tradizione sedeva a tavola a quell’ora  nonostante fosse già invalsa tra i nobili la moda, venuta dalla poco mattiniera Corte di Francia, d’andare a desinare a metà del pomeriggio. Tirava vento dal mare, ricordo, e si muovevano le foglie. Cosimo disse: – Ho detto che non voglio e non voglio! – e respinse il piatto di lumache. Mai s’era vista disubbidienza più grave.
Italo Calvino, Il barone rampante

 

 

Ecco l’intervista a Michele Santeramo della compagnia Teatro Minimo, che al festival Trasparenze – atelier della scena contemporanea (a Modena dal 29 settembre al 5 ottobre 2013) ha presentato lo spettacolo Storia d’amore e di calcio e condotto un laboratorio di scrittura drammaturgica.

Ascoltala qui.

 

 

MICHELE PASCARELLA

 

 

info: http://trasparenzemodena.wordpress.com/progetto/1612-2/laboratorio-con-michele-santeramo/