“Aspettando i barbari”: puro stile Massimo Volume

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Copertina di "Aspettando i barbari"
Copertina di "Aspettando i barbari"
Copertina di “Aspettando i barbari”

L’attesa è finita per i fans dei Massimo Volume che dal 1° Ottobre consumano sotto laser e puntine il nuovo album del gruppo bolognese, dopo che il management della band ha sadicamente seminato in rete dosi sempre più corpose del disco, fino a creare dipendenza negli appassionati. Così, lentamente, si è scoperto che il sesto lavoro in studio di Emidio Clementi e soci si intitola Aspettando i Barbari, edito ancora dalla Tempesta Records, e che la copertina riproduce un quadro di Ryan Mendoza raffigurante “Due sorelle che si abbracciano in attesa di qualcosa che fra un attimo spezzerà l’intimità della scena”, come ha commentato lo stesso Clementi.massimo volume

In seguito sono stati resi pubblici tracklist e testi dei dieci brani in scaletta, per poi conoscere il regista del video di lancio del disco: quel Gipi, fumettista e disegnatore di fama europea, da qualche tempo approdato alla macchina da presa. Infine l’ascolto in streaming, a partire dal singolo La Cena, ha tolto ogni dubbio sul momento compositivo del gruppo: l’asticella si alza spropositatamente. Il suono è puro “Massimo Volume style”, ma non c’è odore di replica, nonostante la scelta del non-canto dilati proprio tale rischio. Gli intrecci di chitarre di Egle Sommacal e Stefano Pilia creano la perfetta spirale sonora per la voce di Emidio Clementi che migliora nel tempo divenendo oggi il punto di forza di Mimì. I testi, come sempre, restano il tratto distintivo, affondando il colpo nel cuore dell’ascoltatore: disegnano un universo cupo e disperato, colmo di rabbia ed inquietudine, fatto di persone vere, dove la resa non è sconfitta, anche nel suicidio. I nomi ritratti da Clementi sono scavati fuori dall’empireo della cultura più sommersa: Danilo Dolci (sua la poesia con cui si apre l’album), Goffredo Parise, Silvia Camagni, John Cage.

Insomma Clementi al vertice della sua ispirazione, come se non avesse già toccato vette vertiginose. Il tour parte da Ravenna, città già cantata dal gruppo nel brano che chiudeva Lungo i Bordi nel 1995, ed è generoso con la nostra regione. Li aspettiamo.

Gianmarco Pari

31 ottobre, Ravenna, Bronson, Madonna dell’ALbero, info: www.bronsonproduzioni.com