La prima immagine che mi torna in mente fa parte della campagna che Oliviero Toscani progettò per Benetton nel 1995: su un fondo bianco privo di ombre, si stagliano, uno sotto l’altro, quindici diversi tipi di filo spinato, provenienti da varie zone del mondo. Toscani lo usò come simbolo, assoluto ed universale, della limitazione della libertà. Una specie di barriera armata, con le punte pronte a punire chiunque voglia oltrepassarla.
Il filo spinato è uno di quegli oggetti che ci sembrano sempre esistiti. Un oggetto di pura funzionalità, così essenziale da non lasciare nulla alla componente estetica o alle tendenze. Deve trasmettere solo un messaggio, e molto duro: out of bounds, non oltrepassare questa linea.
Benché oggi ne esistano diversi tipi, quello originario, e anche più diffuso, è costituito da due fili di ferro ritorti a spirale, attorno ad uno dei quali sono avvolte le spine, realizzate con pezzi di filo di ferro a tranciatura diagonale (così le punte sono più acuminate), mentre il secondo filo serve solo a mantenere fisse le spine.
L’ideazione si deve a Joseph Farwell Glidden, un geniale inventore del New Hampshire, che lo produsse utilizzando un macinacaffè (l’ho detto: era geniale…) per ottenere la particolare forma con punte acuminate, e lo brevettò nel 1874. La nuova invenzione si rivelò essere il metodo più economico ed efficiente per installare recinzioni, e certamente ebbe un ruolo fondamentale nella cosiddetta conquista del west, la colonizzazione dei territori americani, sottratti alla caccia delle tribù pellerossa.
La disponibilità di filo spinato a basso costo permise la recinzione dei campi per evitare che le mandrie potessero pascolare, e segnò il passaggio da una economia basata sull’allevamento a quella basata sulle coltivazioni agrarie. Nello stesso tempo i recinti di filo spinato tenevano lontano i pellerossa, anche perché in tal modo era interrotto il cammino dei bisonti, dalla cui caccia gli indigeni americani traevano il loro sostentamento… In generale il risultato più importante fu che anche nell’ovest degli Stati Uniti si poté coltivare la terra, dando il via alla colonizzazione stanziale ed alle esportazioni di cereali.
Poi, naturalmente, il filo spinato si rivelò utile anche per tenere lontano gli uomini. Nella
Guerra di Secessione americana le forze armate ne fecero per la prima volta uso massiccio, e anche durante la Prima Guerra Mondiale, caratterizzata dalla cosiddetta guerra di trincea, fu fatto grandissimo uso dell’invenzione di Glidden.
Lui, Joseph Glidden, visse fino a 93 anni. Era un ex insegnante, era diventato uno degli uomini più ricchi d’America e alla sua morte lasciò alla Contea di DeKalb un’imponente proprietà allo scopo di istituire la Northern Illinois Normal School, che iniziò le lezioni il 12 settembre 1898, con 139 studenti e 16 professori. Nel 1957 la scuola divenne la Northern Illinois University.