Una volta era Tutti pazzi per Enologica. Prefazione al racconto dei vini, dei cibi, dei cuochi dell’Emilia Romagna. Capitolo primo della narrazione di un territorio fatto di piccoli e piccolissimi vignaioli e produttori e dei grandi numeri della cooperazione e dei consorzi. Un percorso che si chiudeva inevitabilmente ogni novembre alla Fiera di Faenza proprio con quella manifestazione.
Oggi è Tutti pazzi in città. Si volta pagina, si esce dai confini della regione. Il racconto si allarga a nuovi protagonisti. Per tre giorni il centro storico di Faenza (piazzetta della Molinella, 6-8 settembre) sarà il palcoscenico del Circus delle Osterie, nel quale alcune tra le più importanti trattorie italiane si alterneranno nella preparazione dei loro piatti: la Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi, Amerigo di Savigno, Devetak di Savogna d’Isonzo, Vecchio Convento di Cetara, Osteria del Mirasole di San Giovanni in Persiceto, La Bandiera e l’Osteria La Corte di Civitella Casanova.
Lo sceneggiatore e regista però, è sempre lo stesso: Giorgio Melandri, giornalista, curatore della guida dei vini del Gambero Rosso. «La scelta è quella di promuovere la grande cucina popolare italiana come architettura fondamentale della nostra identità nazionale – spiega Melandri – e fare conoscere la straordinaria filiera produttiva che ha alle spalle: significa valorizzare la cultura del prodotto italiano. Un modello irripetibile, legato al territorio e alla nostra storia popolare».
La tavola come chiave di lettura che va oltre il piacere del gusto, la soddisfazione dell’esigenza primaria delle persone, nutrirsi per diventare una lente attraverso la quale osservare aspetti importanti della nostra vita collettiva. La nostra cucina non risponde a codici e canoni precisi come quella francese, è figlia di singolarità, diversità e contaminazioni che arrivano dalla nostra storia. Secondo Melandri esiste un fil rouge che lega Tutti pazzi per Enologica a Tutti pazzi in città: «Il legame è dato dalla parola pazzi. Se c’è una vena di follia in chi coltiva vigne in cima all’Appennino, scommette sulle colline romagnole o sulla pianura emiliana quali grandi terroir, come raccontiamo a Enologica, ritroviamo la stessa follia in chi fa cucina lontana da mode, stereotipi, sapori prêt-à-porter e mantiene invece forte il legame con la propria identità».
Tradotto in termini di papille gustative: «Fritto fatto come si deve, saporito e profumato, asciutto senza una stilla di olio, brace fatta solo con i legni giusti, paste ammassate a mano. Niente a che vedere con cotture a basse temperature, maialini iberici, arie e schiumette». Quelle rimangono a rispettosa distanza da Tutti pazzi in città. Quindi, spazio anche per un prodotto che nella trattoria italiana la fa da padrone: l’olio extravergine d’oliva. Neanche a farlo apposta la sezione a lui dedicata si chiama: Genius Loci. Mentre l’associazione De gusti organizzerà merende e spuntini in diversi ristoranti della città e venerdì 6, accompagnati dalla musica, si mangerà meglio: Evan Lurie in concerto al museo Carlo Zauli (in collaborazione con Strade Blu e distretto A). Ma dietro l’angolo c’è già una nuova storia da raccontare. Quando, parafrasando un autore caro a Melandri, J.L. Borges, la biblioteca di Babele dei vini dei cibi dell’Emilia Romagna, si arricchirà di un nuovo volume. Enologica infatti, lascia Faenza e si trasferisce alla Fiera di Bologna (16-18 novembre). Come si dice: continua alla prossima puntata.
CARLO BOZZO
dal 6 all’8 settembre
TUTTI PAZZI IN CITTÀ
LE GRANDI TRATTORIE ITALIANE IN PIAZZA
Faenza (RA), centro storico
Info: 0546 20315, 0546 686253, erbacci@faenzafiere.it