Il Teatro di ogni giorno – chiamata pubblica

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nonna clownMaggio, mese della Madonna. Di fiori e fioretti. E di sole. E di saggi. Sarà il periodo, ma tra gli spettacoli visti nelle ultime settimane, i più necessari sono stati di gran lunga quelli di alcune scuole e centri sociali e parrocchie, «luoghi in cui il teatro conserva in chi lo fa un tremore, un vago disagio insieme a una sfrontatezza inaudita, e la scena, i costumi, le facce, le voci, tradiscono sempre la vita che sta prima e dopo, e che sfora ovunque, come fosse lei a pretendere una risposta», direbbe Mariangela Gualtieri. Penso al Pinocchio della non-scuola delle Albe e a Un uomo di nome Francesco di Giampiero Pizzol, alle Brigate Teatrali dell’OMSA a cura del Teatro Due Mondi e a <age> di CollettivO CineticO. E ad alcuni altri esempi altrettanto ricchi, vitali, preziosi.

Da così tanto valore, una domanda: si può dare voce a questo pezzo di esperienza condivisa? E anche: così come a teatro si costruiscono “comunità provvisorie” di individui che fanno e vedono spettacoli, persone che assieme ridono o pensano o si annoiano o si entusiasmano e poi tornano ciascuno a casa propria, è possibile costruire una analoga “comunità virtuale”, che si raduni per un po’ attorno al raccontare?

Da queste domande, ecco la proposta: inviateci i vostri racconti da (e con) dilettanti allo sbaraglio, ricordi di spettacoli in parrocchia e di poesie recitate alla festa di fine anno, di figlie in tutù e di nipotini vestiti da albero. O di sincere commozioni davanti a un teatro povero, grezzo, “quotidiano”. Di spettacoli che vi hanno entusiasmato, irritato, annoiato. Di belle o scomode dormite fatte nel buio della sala, ancor meglio se la sala non era proprio buia, e la platea era fatta di panche di legno, e non di velluti rossi. O di gioie inaspettate, fra quelle panche.

Si fa così: qui sotto vedete la striscia Articoli correlati, sotto ancora vedete lo spazio Lascia un messaggio… Lì scrivete i vostri racconti, i vostri pensieri. Dite la vostra, insomma.

Questo primo invito vuole essere una piccola, concreta apertura, per incontrarsi condividendo sguardi e esperienze. Siate curiosi, e fatevi avanti!

 

MICHELE PASCARELLA