Un western che non ho mai visto, con Telly Savalas alias Kojak sugli scudi insieme a Gregory Peck e Omar Sharif.
Una particolarità su tutte mi ha convinto ad adottare questo vinile abbandonato in un mercatino di Richmond, Virginia. Un semidio della black music, Quincy Jones, messo alle prese con il genere tradizionalmente meno black di tutti (almeno fino a Django). Quincy, manco a dirlo, se la cava alla grande innestando pulsazioni sensualissime sotto il consueto manto armonico melodico da grandi spazi, rivalse, vendette, tradimenti, amori e moonshine. Se c’è un west alternativo alle orchestrazioni eroiche (ma ben poco sexy) di Morricone, per me è questo. Fra le perle, un doppio cameo di Josè Feliciano che canta nella sua maniera impossibile, da flettere le ginocchia.
Non ho trovato nessuno dei brani ufficiali su Spotify, ahimè, quindi o passate ad ascoltarli in vinile da me o li cercate in un mercatino. Curiosità scovata su Wikipedia: Mackenna’s Gold è uno dei western più famosi nella vecchia Unione Sovietica, dove lo hanno visto 63 milioni di persone. Grazie al successo oltre cortina, infatti, ho rimediato per voi una cover del tema principale suonato da una fantomatica orchestra dell’Est.
Dasvidania, cowboys.