Su oltre 1200 opere solo un centinaio sono state selezionate. Il 58° Premio Faenza, Concorso Internazionale dell’arte Ceramica Contemporanea, concorso storico del settore dal 1932, offre uno spaccato internazionale e dimostra come il materiale “ceramica” non sia più solo oggetto di ricerca per maestri specializzati, ma sia scelto, come mezzo espressivo da parecchi artisti visivi contemporanei. Il concorso ha visto infatti partecipanti con curriculum già avviati e in, particolare tra gli under 40, artisti che si confrontano sui temi dell’attualità, della riflessione sociale e antropologica.
La mostra, che espone le opere dei finalisti, inaugura al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, sabato 25 maggio, alle 17, per proseguire fino al 22 settembre.
Tra un centinaio di opere 3 sono stati premiati e 12 sono state le menzioni.
I due Premi Faenza offerti, come da tradizione, dalla Fondazione del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza sono stati assegnati, per la sezione over 40, alla finlandese Paivi Ritaniemi con l’opera Avis, lavoro poetico sulle sfide dell’esistenza e che per l’artista fa parte di una serie di “ritratti del cambiamento”. Per la sezione under 40 la palma è andata a Nero/Alessandro Neretti per la sua
installazione I nuovi apostoli ovvero Paesaggi economico-strutturali che unisce scultura ceramica a pallet in legno, a quadri appesi alle pareti, in una narrazione che mette in contrasto natura e dogmi economici “che governano gli attuali sistemi globali”.
Il terzo premio in denaro, il Premio Cersaie è stato assegnato alla serba Jocić-Knežević Ljubica, con l’opera Analysis and implementation of the global game plan, che appare una rivisitazione di un elemento comune a tutte le culture, riattualizzato nella forma e nella materia, con quelle cornici inneggianti il barocco.
Tra le menzioni segnaliamo Mattia Vernocchi, Premio Monica Biserni con l’opera
Alvevare, noto per la sua pluriennale ricerca che fonde in cottura ferro e ceramica, la Targa del Presidente della Repubblica a Silvia Celeste Calcagno con My July (2012), giovane artista che mescola fotografia su ceramica, al video e all’audio per raccontare esperienze molto personali di dolore e sofferenza in questo caso un’operazione odontotecnica che le
ha cambiato la vita e Chiara Camoni con l’opera Sul perché in natura tutto avvolge a sinistra (2012), che di solito
lavora con i materiali più disparati e che qui ha utilizzato la ceramica per indagare su come contrariamente all’elica del Dna umano, che si avvolge in senso orario, molti elementi naturali ruotano in direzione antioraria, come ad esempio la terra intorno al proprio asse.
26 maggio-22 settembre, 58° Premio Faenza,
Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, viale Baccarini 19, apertura: da martedì a domenica e festivi ore 10-19, chiuso il lunedì, info: 0546 697311, www.micfaenza.org