Sabato 11 maggio all’ISIA di Faenza convegno sulla «nuova rivoluzione industriale»
Chris Anderson, guru delle era digitale nonché direttore fino al 2012 di Wired, ha riassunto la faccenda con un laconico: «si tratta della nuova rivoluzione industriale». Volendo essere più pragmatici, il fenomeno dei makers, nato pochissimi anni fa, si può definire come la nascita dei nuovi artigiani digitali. Si tratta di persone che pensano, progettano, realizzano le proprie idee, condividendole in rete, secondo la filosofia dell’open source. Una specie di bottega rinascimentale grande quanto il globo terraqueo.
Se vi pare una realtà lontana dalla vostra vita quotidiana, vi basti pensare a cosa succede quando si rompe un elettrodomestico e per un piccolo pezzo mancante occorre cambiare l’intero strumento. Ecco i makers fanno al caso vostro: grazie ad una stampante solida possono creare il pezzo mancante e sostituirlo. La sfida è far sì che queste tecnologie possano in futuro essere presenti in ogni casa, facendo diventare chiunque un maker. Oppure, per rendere il tutto ecologicamente compatibile, si prende il vostro disegno del vostro mobile preferito (magari di un designer coreano), si programma la stampante e voilà: l’armadio che tanto bramavate è davanti ai vostri occhi. Design a chilometri zero. La globalizzazione senza emissioni di ciodue.
Di fatto, questa rivoluzione sta già cambiando le nostre vite e, forse, i nostri modelli economici. Per raccontare questa realtà, l’ISIA di Faenza promuove, in collaborazione con il WASProject team, sabato 11 maggio a partire dalle ore 10: «MAKEyouRfuture. Convegno sui nuovi artigiani digitali». Un’occasione fortemente voluta dal WASP, formato da studenti ISIA e dal CSP di Massimo Moretti, per rendicontare lo stato dell’arte dei Makers.
A fare gli onori di casa saranno, nell’aula Magna dell’università faentina, il presidente Anty Pansera e il direttore Roberto Ossani. Aprirà la serie degli interventi Patrizio Bianchi, assessore a Scuola, formazione professionale, università e ricerca, lavoro della Regione Emilia-Romagna. Poi sarà il momento delle casehistories, ovvero, grazie ad Alessandro Ranellucci, Fernando Arias e Andrea Radaelli, si avrà la possibilità di comprendere meglio la storia e le dinamiche che muovono questa realtà. Il tutto concentrato nel TED time, ovvero in diciotto minuti per relatore. Dopo la pausa pranzo, con buffet curato dal gruppo Q.B., i makers Enrico Bassi, Lorenzo Cantini, Andrea Radaelli, Alessandro Ranellucci, Fernando Arias, Andrea Cattabriga e Massimo Moretti animeranno gli open talk su temi condivisi insieme al pubblico. Sarà predisposto uno spazio con alcune stampanti 3D made in Italy, dove sarà possibile vedere alcune dimostrazioni pratiche. Le stampanti 3D sfruttano una tecnologia che si sta affermando rapidamente, grazie alla quale si può produrre letteralmente di tutto. Sì, anche il pezzo di ricambio del vostro frigorifero. Non solo, la prossima frontiera delle stampanti solide sarà quella di costruire case a basso, bassissimo costo.
Nell’esposizione non mancherà Arduino, ossia il progetto simbolo dell’intero movimento. Si tratta di circuito stampato che consente con facilità la connessione tra strumenti elettronici per apportare elementi di robotica a basso prezzo. Le istruzioni per costruirlo in casa le trovate su internet, costa poche decine di euro ed è stato ideato da un gruppo di ragazzi italiani. Se non fosse ancora chiara la portata del fenomeno, degli artigiani del ventunesimo secolo può soccorrerci la buona vecchia letteratura. Lo scrittore Cory Doctorow ha definito il suo Makers come «un libro su gente che modifica meccanismi e hardware, modelli di business, e soluzioni abitative, per scoprire modi con cui tirare avanti e vivere felici anche quando l’economia va a finire nel cesso».
La generazione cartacea sognava un mondo migliore, quella digitale se lo costruisce da sé.
MAKEYOURFUTURE
Convegno sui nuovi artigiani digitali,
11 maggio, ore 10
Aula Magna ISIA, Corso Mazzini 93, Faenza (RA)
Info: isiafaenza.it; 0546/22293
Per curiosare nel mondo Makers: thingiverse.com